Per molti albergatori, la bassa stagione è una croce.
Le camere si svuotano, le richieste calano e si finisce col fare sconti a casaccio, sperando che qualcuno prenoti.
Ma non è l’unica strada.
Anzi, spesso non è neanche la più efficace.
La prima cosa da capire è che la domanda non sparisce: cambia.
Chi viaggia in bassa stagione ha esigenze diverse: cerca relax, tranquillità, buone offerte, esperienze più intime.
Spesso è locale, o viaggia per motivi professionali.
Quindi la prima cosa da fare è adattare il messaggio e il prodotto a quel tipo di cliente.
Proporre un pacchetto con colazione servita in camera, un ingresso a un centro benessere vicino, un’offerta “work & relax” durante la settimana… può attrarre una fetta di pubblico diversa da quella dell’estate o dei ponti.
E poi serve comunicare.
Non basta avere l’offerta sul sito: va spinta sui social, inviata via email, proposta anche a chi è già stato da te.
Infine, serve anticipo.
Se aspetti l’ultima settimana per abbassare il prezzo… è già tardi.
La bassa stagione si combatte con idee semplici, ma mirate.
E con un po’ di metodo

