Nel 2014 in vista di Expo Milano 2015, ho avuto l’onore di partecipare con un gruppo di albergatori di Legnano e Magenta ed alla volontà di Confcommercio alla nascita della rete, della quale ho ricoperto la carica di Presidente per i primi 2 anni.
Come si fonda una Rete D’Impresa?
Il contratto di rete è stato realizzato con atto notarile e successivo regolamento interno. Organizzativamente era presente un Consiglio Direttivo ed un Presidente.
Tutti i retisti erano tenuti al versamento di una quota d’ingresso stabilita dal regolamento, quale fondo patrimoniale. Ogni anno inoltre ogni singolo aderente era tenuto al versamento di una quota annuale calcolata in base all’inventario camere del proprio hotel.
A quale scopo nasce una rete?
Nel nostro caso lo scopo principale è stato quello di raggruppare 15 alberghi (740 camere – oltre 1500 posti letto) aderenti a Confcommercio, in modo da potere consolidare le vendite, proponendoci così uniti e con tariffe omogenee a possibili clienti per grossi allotment, con un numero di camere importanti in vista dell’Esposizione Internazionale di Milano del 2015.
Questo ci ha permesso di entrare in un progetto molto più ampio, ed ambizioso, denominato “La Milano Che Conviene” realizzato con l’adesione di una ventina di comuni dell’alto Milanese, dalle associazioni del territorio nell’ambito della Città Metropolitana. Il tutto al fine di promuovere il territorio in occasione di Expo 2015 a largo raggio, realizzando anche un portale istituzionale dedicato.
Con il tempo questo progetto ci ha portato anche essere partner di eventi sportivi quali per esempio la Coppa Bernocchi (gara che fa parte del cosiddetto “Trittico Lombardo”), ospitando in tutte le strutture della Rete la totalità delle squadre e buona parte dell’entourage che gravito intorno alla manifestazione.
Naturalmente lo scopo non è stato solo quello della commercializzazione degli alberghi, ma anche quello creare delle convenzioni per le maggiori forniture (energia elettrica, lavanderia a noleggio, prodotti per la pulizia, approvvigionamenti alimentari, ecc) finalizzato ad una sorta di gruppo d’acquisto o consorzio che ci consentiva di spuntare le migliori condizioni. Le aziende coinvolte nel progetto del gruppo d’acquisto (terminologia scorretta, ma è giusto per darvi l’idea) diventavano anche sponsor con contributi fissi o variabili in base agli accordi stupulati.
Il progetto della Rete era molto più ampio che come previsto dalle normative, trattandosi di una rete d’impresa con propria Partita Iva. Come previsto dalla regolamentazione di questo tipo di rete, ogni anno venivano stabiliti degli obiettivi da realizzare con cadenza semestrale o annuale, fra i quali per esempio possiamo menzionare:
Realizzazione di un portale di promozione turistica
Partecipazione a fiere e manifestazioni
Partecipazione a bandi di gara
Un ulteriore processo avviato è stato quello dello scambio dei dati delle nostre strutture, dati inerenti ai principali KPI di performance alberghiera. Questo scambio ci ha permesso, e ci permette soprattutto in questo momento difficilissimo per il nostro settore, di monitorare l’andamento del territorio. Questo monitoraggio consente inoltre ad ogni retista di valutare il proprio operato ed eventualmente e porre le dovute correzioni in base ai propri obiettivi.
In conclusione, possiamo affermare che il contratto di rete è funzionale nel momento in cui tutti i partecipanti sono coinvolti e partecipano in maniera attiva al progetto. Nella fattispecie delle nostre attività alberghiere, dal confronto si possono trare dall’esperienza degli altri colleghi molti vantaggi che possono essere utili al proprio fine.
Sei anche tu interessato a realizzare una rete nella tua destinazione? Vuoi essere affiancato da chi è già passato da questa strada? Contattami senza impegno.
Pierre Taillandier
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